L’orientamento tradizionale
non rappresenta più lo strumento idoneo a gestire la transizione “sempre più
critica” tra scuola, formazione e lavoro, ma deve essere integrato da una nuova
impostazione capace di creare valore permanente nella vita di ogni giovane
studente, garantendone lo sviluppo ed il sostegno nei principali processi di
scelta e di decisione, in una logica di corresponsabilità con tutti gli attori
interessati: dirigenti scolastici, docenti, referenti per l’orientamento, sistema
universitario, genitori, istituzioni locali.
Professore ordinario di Sociologia del lavoro e delle organizzazioni presso il Dipartimento di Scienze della Formazione, Università degli Studi di Roma Tre