Chiusura,
apatia, indifferenza e individualismo paiono essere tratti comuni di quel clima
culturale che prevale nel Millennio e finisce per condizionare costumi,
comportamenti singolari e collettivi, creando fratture nelle relazioni
interpersonali di cui sono testimonianza il prevalente senso di disagio e la
solitudine. Quel Singolo che diviene categoria per pensare e comprendere la
realtà nella riflessione di Kierkegaard, avverte la propria fragilità, tende a
ripiegarsi nei confini di un io che poco ha da condividere con gli altri, se
non un senso di abbandono e di rassegnazione che derivano dal confronto
soggettivo con la pluralità delle situazioni, le quali lo mettono ripetutamente
alla prova nell’impegno e nell’assunzione di precise responsabilità.